Elena Germani Psicologa e Psicoterapeuta del Benessere

 

 

La mindfulness nella vita quotidiana

La pratica della mindfulness è un po’ come colorare quelle figure dove ogni zona è contrassegnata da un numero che corrisponde a un colore. Tu inizi a riempire tutte le parti con lo stesso numero con il colore assegnato, poi passi ad un altro numero e un altro colore. E poi ancora: altro numero, altro colore. Alla fine ti ritrovi con il disegno completo. Per la mindfulness è lo stesso: con una piccola pratica inizi a cambiare qualcosa nelle tue abitudini e poi ne aggiungi un’altra e poi un’altra ancora… e ti ritrovi gradualmente a fare un sacco di cose in modo mindful.

Questa similitudine mi è piaciuta moltissimo. L’ho trovata in un nuovo libro che sto leggendo, intitolato “How to train a wild elephant” di Jan Chozen Bays, una pediatra e insegnante zen. L’immagine che la mindfulness sia qualcosa che piano piano si può integrare nella nostra vita dovrebbe essere ripetuta più e più volte a chiunque si avvicini alla pratica. Non si va da 0 a 100 in un attimo. Ci vuole tempo! Allo stresso modo, non possiamo pensare di sederci per la prima volta in meditazione e pensare di riuscire a starci per un’ora. Oppure pensare che dopo la prima settimana di meditazione, la nostra vita sia completamente diversa da prima.

E allora perché meditare? 

La Mindfulness è portare in modo deliberato una completa attenzione a quello che sta accadendo in noi e intorno a noi, quindi nel nostro corpo, nel nostro cuore e nella nostra mente. È consapevolezza senza critiche o giudizi. Perché, al contrario, quando non “siamo presenti”, sentiamo un senso di insoddisfazione e di solitudine.

È ormai risaputo che ci sono molti benefici nella pratica della mindfulness. Secondo Jan Chozen Bays:

  1. La mindfulness ci aiuta a conservare la nostra energia. Quando permettiamo alla nostra mente di stare nel momento presente e con quello che sta accadendo qui ed ora, evitiamo di tornare al passato o saltare nel futuro, risparmiando energia mentale.
  2. La mindfulness allena e fortifica la mente. La nostra mente scappa dal presente quando si sente minacciata oppure attacca gli altri quando è spaventata. La mindfulness invece ci permette di imparare un modo diverso di stare nel mondo: interessati a ciò che accade e curiosi per ciò che di nuovo possiamo imparare anche dalle difficoltà.
  3. La mindfulness è positiva per il “nostro ambiente”. Ci permette di stare in un posto senza ansie e senza paure, dove trovare risorse, coraggio e felicità. E questo è un buon modo per vivere con gli altri.
  4. La mindfulness favorisce l’intimità. Spesso ci sentiamo isolati dagli altri, soli, vulnerabili e non amati. La pratica della mindfulness ci aiuta ad aprire i nostri sensi e diventare consapevoli di ciò che accade nel nostro corpo e nella nostra mente/cuore. Così possiamo comprendere meglio noi stessi e gli altri.
  5. La mindfulness ci aiuta a essere presenti anche con quelle esperienze che non sono piacevoli. Se stiamo presenti e aperti possiamo anche accogliere persone ed esperienze non piacevoli, che così perdono il potere di spaventarci e di farci scappare.

Come introdurre la mindfulness nella vita quotidiana?

Jan Chozen Bays nel suo libro offre molti spunti su come portare la mindfulness nella nostra vita. L’autrice definisce questi esercizi dei “semi” per far crescere la mindfulness in molti angoli della nostra vita. Semi che pian piano vedremo crescere e germogliare. Questi esercizi sono molto carini e interessanti. Se non avete voglia di comprare il libro, seguite il blog o la mia pagina su Facebook che pian piano ve ne suggerirò qualcuno!